Fondazione Petrass

Orroli

Superficie: 75,59 km2
Abitanti: 1.968
Altitudine: 530m s.l.m.
Coordinate geografiche: 39°41′40.56″N 9°15′4.68″E
Patrono: San Vincenzo Martire

Già dal suo nome in lingua sarda si intuisce che il paese si trova in un’area dove la natura esprime il suo fascino, ricca di sentieri ideali per trekking ed escursioni: Arrolli, infatti, significa ‘rovere’, a indicare la presenza dei boschi che un tempo ricoprivano la collina su cui sorge Orroli. Tuttora, nell’area di Su Motti che sovrasta l’abitato, roveri secolari e macchia mediterranea che profuma di lentisco e cisto incorniciano gli enormi massi di basalto nati dalla colata vulcanica del monte Pitziogu, spentosi in epoca quaternaria. Le numerose domus de janas che si contano in quest’area testimoniano la presenza dell’uomo già a partire dal Neolitico.

Le grandi pietre di basalto sono protagoniste de is contus, i racconti popolari tramandati oralmente. Uno di questi vede in primo piano un personaggio-simbolo della zona, il malvagio gigante Impolla, che voleva distruggere il paese scagliando un masso verso il centro abitato. Orroli si salvò grazie all’intervento della Madonna, che bloccò la pietra con il piede: sul masso noto come “Corongiu ‘e Impolla” si può scorgere un’impronta che ricorda quella di un piede umano.

A proposito di giganti, l’altopiano di Pran’e Muru ospita il nuraghe Arrubiu, che deve il suo nome ai licheni rossastri che lo ricoprono. Straordinario complesso di costruzioni, è l’unico nuraghe pentalobato indagato scientificamente; la torre centrale è circondata da cinque torri, a loro volta attorniate da un antemurale che comprende sette torri.

Come attesta il patrimonio archeologico della zona, il centro abitato nacque in epoca nuragica e venne riedificato da coloni provenienti da terre lontane in seguito alla peste del 1348. Il centro storico, di origine medievale, è caratterizzato dalle case campidanesi a corte costruite con blocchi di basalto, pietra locale per eccellenza.

Orroli conserva molte delle sue secolari tradizioni culinarie, segno di una comunità ancora legata ai sapori e ai profumi della terra. Tra i prodotti tipici ci sono is pizzulus, così chiamati perché per realizzare questi anelli di pasta a forma di goccia si “pizzicano” le estremità. Altra produzione di eccellenza è il pane artigianale, ottenuto da semola di grano duro Senatore Cappelli e lievito madre e lavorato secondo tecniche tradizionali.

Le produzioni enogastronomiche e artigiane si apprezzano anche durante la festa di San Nicola, che gravita attorno alla chiesa nel rione più antico di Orroli, il primo a essere stato abitato. San Nicola è stato da sempre invocato contro le pestilenze e venerato per i suoi poteri taumaturgici, come testimoniano i numerosi ex voto presenti nel santuario a lui dedicato. Il processo di stratificazione edilizia della chiesa racconta la storia di Orroli: dall’epoca nuragica agli insediamenti romani pre-cristiani, dal periodo di evangelizzazione della Sardegna al tardo Medioevo, fino all’età contemporanea.

NURAGHE ARRUBIU

Il Gigante Rosso, tra i maggiori monumenti protostorici di tutto l’Occidente europeo, stupisce per la sua maestosità

I TERRITORI

Un piccolo borgo di tradizione agropastorale che sorge su un altopiano da cui ammirare natura incontaminata e splendidi tramonti.

SERRI

In un ambiente naturale con fiumi e boschi, un luogo di spensieratezza e tranquillità dove si tramandano tradizioni secolari di produzioni artigiane.

GONI